Crisi delle nascite: ecco quanto costa avere un figlio in Italia

Calcolare l’impatto che un figlio può avere sulle finanze è fondamentale per organizzarsi e garantire al nuovo arrivato una vita serena fino alla maggiore età

Sono passati i tempi in cui si diceva “Come cresce uno cresceranno anche due, e magari tre”. Parliamo dei figli, dono prezioso e impegno che negli ultimi anni sembra essere diventato più gravoso rispetto a diversi anni fa. La società è chiaramente e profondamente cambiata, ma forse, di generazione in generazione, diminuisce la propensione al sacrificio, compagno immancabile in ogni famiglia.

Il costo per avere un figlio in Italia – Notizie.top –

Purtroppo nel nostro Paese la natalità continua a diminuire: nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’Unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. È quanto emerge dal nuovo report Istat Indicatori demografici. Anno 2022. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica, dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrati dal 2019 in avanti.

Una continua discesa

In questo mesto contesto la Banca d’Italia, sulla base di una rielaborazione di dati Istat raccolti tra il 2017 e il 2020 su nuclei composti da due adulti e uno o più minori (famiglia standard), ha stilato un report per valutare quanto costa mantenere un figlio fino al compimento dei 18 anni, motivo che si aggiunge sicuramente alle svariate difficoltà legate al calo delle nascite. Emerge che una famiglia italiana spende in media 640 euro al mese per mantenere un figlio, praticamente un quarto delle spese familiari se ne va per ogni minore a carico. Il calcolo considera i consumi specifici per le varie fasce d’età, spaziando dagli alimenti per i neonati fino ai costi scolastici e aggiungendo le spese generali come abitazione, alimentazione, bollette, trasporti, tempo libero. Nel 2020 il dato si è mantenuto sui 580 euro al mese a causa dele varie restrizione imposte.

Inoltre si vede che all’aumentare dell’età aumentano le spese. Fino ai tre anni si spendono per un figlio tra i 10.000 e i 25.000 euro, dai 4 ai 5 anni la cifra va dai 10.000 ai 27.000, dai 6 agli 11 si aggira tra i 28.000 e i 48.000 euro e dai 12 ai 18 anni varia tra i 45.000 e i 74.000 euro. Ma nei costi di mantenimento di un figlio nel primo anno vita vanno considerati anche quelli che riguardano la preparazione alla nascita che variano dai i 5.600 e i 19.300 euro.

La crisi delle nascite in Italia – Notizie.top

In ogni fascia d’età c’è una voce diversa che incide

Nel caso dei neonati pannolini e nido, in seguito (tra i 6 e gli 8 anni) attività sportive, mensa scolastica e campi estivi. Mentre per la fascia d’età 15-18 anni incidono di più le spese sportive, per i trasporti, per lezioni di lingua, abbigliamento, vacanze, dispositivi elettronici, libri scolastici e paghette. Altro parametro che tiene in considerazione questo studio è la collocazione geografica. Il costo di un figlio non subisce grandi variazioni tra le varie regioni d’Italia anche se, in linea generale, vale la regola che mantenere la prole al Sud sia meno costoso che al Centro-Nord. Infatti, il costo medio di un asilo privato a tempo pieno si aggira in Italia attorno ai 620 euro mensili. A Milano si arriva a 756 euro al mese, segnando un aumento rispetto alla media nazionale del 22% che scende al 21% per i nidi di Bologna. Al Sud si trovano gli asili meno cari: a Palermo un’ora nel nido costa circa 2,09 euro, a Napoli 2,75 euro contro i 3,84 euro di Milano. Lo stesso vale per il costo orario della baby- sitter che nelle regioni meridionali si aggira attorno ai 7,50 euro, a Milano attorno agli 8-10 euro e a Roma attorno ai 9 euro. Va tenuto conto però che al Sud inferiori sono anche gli stipendi.