Lo sfogo dell’ex numero uno del mondo contro gli organizzatori del torneo inglese: il problema riguarda gli orari.
Il torneo che si distingue per le sue tradizioni, dalle total white agli orari che molto spesso cambiano per questioni climatiche. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che ha fatto innervosire Novak Djokovic, che recentemente si è lamentato con gli organizzatori di Wimbledon, chiedendo di riconsiderare quest’ultima situazione.
Il tennista serbo ha manifestato tutta la sua preoccupazione per gli orari di inizio dei match. Secondo l’ex numero uno del mondo, tutte le partite in tabellone dovrebbero essere anticipate. Una richiesta resasi necessaria soprattutto dopo la sfida contro Hubert Hurcacz, svoltasi su due giorni. Non ha avuto lo stesso problema con Andrey Rublev, eliminato in quattro set: ora in semifinale se la dovrà vedere con Sinner.
Non ha usato grossi giri di parole Novak Djokovic, che ha criticato in modo netto l’orario di inizio delle partite sul campo uno (alle 14 ore italiana) e sul centrale (ore 14.30). Tutto questo dovuto al coprifuoco che scatta a mezzanotte, che impone la sospensione delle partite. Grande frustrazione per il tennista serbo, che ha dovuto attendere ben sette ore per l’inizio della partita contro Hurcacz per colpa dei ritardi delle partite precedenti.
“Penso che si dovrebbe cominciare almeno a mezzogiorno (13:00 ora italiana)“, ha dichiarato Djokovic, sottolineando che un tale cambiamento “farebbe la differenza“. La richiesta di Nole rappresenta una sfida alle tradizioni di Wimbledon, ma mette in luce anche le difficoltà che possono sorgere quando le partite si protraggono oltre l’orario previsto.
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