WhatsApp, attenzione a questi messaggi: sono una truffa

L’ultima trovata dei ladri ha a che fare con WhatsApp; una signora ha scoperto la truffa: cos’è accaduto

Sono aumentate le truffe e con l’utilizzo della tecnologia questo fenomeno sembra inarrestabile. Da sempre infatti esistono i ladri, eppure negli ultimi tempi sembrano essere aumentati anche per via delle tecnologia, che concede molti escamotage ai più esperti, chiaramente a scapito di coloro che sono poco pratici di pc e cellulari.

Truffa WhatsApp
WhatsApp, attenzione alle truffe – Notizie.top (PixaBay)

L’ultima trovata dei ladri ha a che fare con WhatsApp ma fortunatamente quanto accaduto stavolta ha avuto un piacevole finale. Si tratta sì di un tentativo di furto, ma la malcapitata in questione ha compreso subito che c’era qualcosa che non andava. A La Nazione la signora di Quarrata coinvolta, Siliana Marraccini, ha raccontato l’accaduto per mettere in guardia le persone.

WhatsApp, come evitare la truffa

“Devo ammettere che all’inizio ci stavo per cascare – racconta Siliana, ricordando la conversazione-Whatsapp avuta con la persona che si è spacciata per suo figlio, essendo al corrente di alcune informazioni che lo riguardavano – mi scriveva che gli era caduto il telefono nell’acqua, che non gli funzionava più nemmeno la sim. Più io gli scrivevo domande e più quello (o quella) in modo evasivo rispondeva di avere “un problema” e di non sentirsi bene. Poi mi ha scritto di avere bisogno di pagare due acquisti, uno di 1.679,34 e l’altro di 854,65 euro, chiedendomi di poter saldare con la mia carta di credito”.

Truffa WhatsApp
WhatsApp, l’ultima trovata dei ladri – Notizie.top (PixaBay)

“Mi rispondeva che non poteva parlare, che al momento era al telefono con la sua banca che aveva contattato perché non riusciva a scaricare l’applicazione home banking sul nuovo telefono – prosegue Siliana – ma io ormai mi ero insospettita e ho deciso di provare a chiamare mio figlio al suo solito numero di cellulare. Dopo uno squillo mi ha risposto lui in persona. Gli ho raccontato la storia dei messaggi, dei quali lui sbigottito non sapeva assolutamente nulla”.

“Voglio divulgare per avvertire più persone possibili, per metterle in guardia e che non condividano i dati della carta di credito senza la certezza di chi ci sia dall’altro lato del telefono – ha concluso – questi disonesti evidentemente utilizzano come esca informazioni sulla nostra vita privata ed è molto facile abboccare”. Tutto bene quel che finisce bene, è proprio il caso di dirlo… e che si faccia tesoro di questo episodio per sventare altre possibili truffe.