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Tuoni, fulmini e saette: ecco dove ripararsi in sicurezza dal temporale

Temporali sempre più violenti e improvvisi colpiscono le nostre regioni, trovare il riparo più giusto e sicuro non è così facile

Chi di noi non ricorda quando da bambini, durante un temporale con tuoni e fulmini, avevamo paura e ci rifugiavamo sotto una coperta? Ebbene non sbagliavamo ad aver paura dei fulmini, effettivamente possono essere pericolosi, quindi è necessario sapere come comportarsi per evitare conseguenze importanti.

La prima cosa da sapere è dove il fulmine tende a colpire, cioè in tutti i punti che “svettano” rispetto all’ambiente circostante. Infatti, per capire dove si rischia di più bisogna considerare la forma degli oggetti, non il materiale di cui sono composti. I bersagli più colpiti sono all’aperto e alti, tipo alberi e pali, ma anche una singola persona in un luogo ampio e piatto, come un prato, o gli oggetti di forma appuntita, per esempio l’ombrello.

In casa ci sentiamo al sicuro, ma non è proprio così

E’ opportuno infatti non usare tutte le apparecchiature attaccate alla rete elettrica, tenerle spente e magari staccare proprio la spina. Evitare di toccare qualsiasi oggetto di metallo collegato con l’esterno della casa, come tubature e cavi elettrici. Così come è meglio non fare la doccia o lavare i piatti, per non avere contatto con l’acqua. Infine assicurarsi che porte e finestre siano ben chiuse. Ricordarsi poi del classico insegnamento ricevuto da piccoli, ancora validissimo “durante un temporale mai rifugiarsi sotto un albero”. Gli alberi sono infatti particolarmente esposti ai fulmini. Se poi l’albero è isolato, il rischio di essere colpiti è ancora maggiore.

Regole precise all’aperto

Quindi, se il temporale dovesse sorprenderci durante una passeggiata in montagna dobbiamo affrettarci a scendere a valle, stando lontano almeno 10 metri da eventuali compagni di viaggio e cercando di raggiungere un riparo il più presto possibile, l’auto sarebbe un buon rifugio. In effetti la carrozzeria di un’automobile funge quasi da Gabbia di Faraday. Scoperta nel 1836 dal fisico inglese Michael Faraday, indica un sistema costituito da un contenitore in materiale elettricamente conduttore in grado di isolare l’ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico presente al suo esterno. Stesso discorso vale al mare: allontanarsi subito dall’acqua, ma anche dalla spiaggia, perché essendo un luogo ampio e piatto ci espone maggiormente come “oggetto più alto”. In entrambi i casi, una volta raggiunto un punto più sicuro, rimanere con i piedi uniti, accovacciarsi e stringere le braccia sulla testa per ridurre quanto più possibile la superficie esposta. Infine un piccolo mito da sfatare: il metallo non attira i fulmini, non è quindi pericoloso indossare o tenere in mano piccoli oggetti metallici, per esempio l’orologio o gli orecchini, però è un buon conduttore di elettricità, per questo è importante restare lontani da oggetti metallici particolarmente estesi come recinzioni, ringhiere o scale.

Mauro Simoncelli

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