Telecamere ai semafori, scatta la polemica

Parte la polemica per le telecamere ai semafori che ormai sono diventati una vera ossessione: il tutto è successo a Prato.

Sembra proprio essere diventata una ossessione quella delle telecamere ai semafori, si tratta di semafori intelligenti che hanno il compito di multare le persone che superano la striscia di arresto.

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Una situazione che ha scatenato le polemiche e che è finita al centro del dibattito politico, in particolare di quello del capogruppo della Lega, Daniele Spada, che da mesi sta combattendo per una revisione del sistema, ritenuto ingiusto e arbitrario.

Spada, ha ammesso che questa situazione porta alla sanzione di circa venti persone al giorno per un piccolo problema di centimetri: “Un metro e 20 è la distanza stabilita perché la telecamera faccia scattare la sanzione oltre alla decurtazione dei punti patente, una distanza che per Spada è arbitraria, perché la multa scatta indipendentemente dal fatto che il mancato arresto crei o meno conseguenze negative”.

Telecamere e multe, scattano le polemiche

Insomma pare proprio essere arrivato fino in Parlamento il problema, tanto che il leghista Spada ha posto il problema proprio legato alle distanze che provocano moltissime multe.

Il Comune decida cosa fare coi semafori trappola. O multa tutti o non multa nessuno. L’amministrazione ha sempre detto ’dobbiamo sanzionare chi viene rilevato, altrimenti faremmo un’omissione’, come se la telecamera fosse un castigo divino piovuto dal cielo e non una scelta precisa. Ora si scopre che non è così, ma viene sanzionato solo chi oltrepassa la striscia per un metro e 20 centimetri. La cosa è ridicola. Siamo sicuri che le rilevazioni siano precise al centimetro? Invito chi avesse ricevuto sanzione a verificare le foto ricevute e nel caso fare ricorso. Ma, soprattutto, la misura di 1,20 metri è assolutamente arbitraria, decisa da questa amministrazione” ha ammesso.

Il discorso che Spada stesso vuole portare al centro dell’attenzione è legato al meccanismo che lui stesso ha definito perverso e infatti sempre nel suo intervento ha poi continuato: “O stanno compiendo omissioni per decine e decine di casi ogni giorno, intanto sono 20 i veicoli sanzionati quotidianamente, oppure potrebbero benissimo soprassedere nell’elevare sanzioni in tutti i casi in cui i veicoli oltrepassano la striscia, ma non recano disturbo e tanto meno pericolo alcuno. Così invece si procede in modo approssimativo, colpendo centinaia di cittadini ogni mese solo per fare cassa. Niente c’entra la sicurezza stradale, che deve essere un bene sempre più tutelato. C’entra molto invece il voler fare cassa coi soldi dei pratesi”.