Sos vecchi mestieri: arriva l’artigiano digitale

Risulta sempre più difficile trovare giovani disposti a fare l’idraulico, l’elettricista o il muratore, l’era digitale sta uccidendo i vecchi mestieri

La società del consumismo ha prodotto notevoli cambiamenti, molti dei quali non proprio positivi, e ce ne rendiamo conto quando siamo terrorizzati al pensiero di dover buttare le nostre scarpe preferite, magari costose, perché non è affatto facile trovare un vero calzolaio, l’artigiano della scarpa, capace, come era una volta, di rimettere a nuovo qualsiasi cosa gli si portasse.

La scomparsa dei vecchi mestieri – Notizie.top –

Sebbene in Italia il tasso di disoccupazione sia ancora significativo (si parla di circa il 10%, che sale al 35,4% per quanto riguarda i giovani), sono molte le figure professionali di cui c’è carenza. E ci sono sempre più delle figure professionali ormai praticamente introvabili, tra operai specializzati, artigiani e tecnici.

La fine di un’era di mestieri

Negli ultimi anni gli artigiani in generale sono diminuiti di quasi 325 mila unità (-17,4%) e in questi ultimi 10 anni solo nel 2021 la platea complessiva è aumentata, seppur di poco, rispetto all’anno precedente. Ciò significa che hanno chiuso i battenti molte piccole attività artigianali, causando un grande spreco di storia, di opportunità di lavoro e anche di competenze che si vanno a perdere in modo definitivo. “Girando per le nostre città e i paesi di provincia sono ormai in via di estinzione tantissime attività artigianali”, affermano rassegnati dall’Associazione artigiani e piccole imprese, “insomma, non solo diminuisce il numero degli artigiani, ma anche il paesaggio urbano sta cambiando volto. Sono ormai ridotte al lumicino le botteghe artigiane che ospitano calzolai, corniciai, fabbri, falegnami, fotografi, lavasecco, orologiai, pellettieri, riparatori di elettrodomestici e Tv, sarti, tappezzieri”, commentano ancora gli analisti della Cgia, in base a un’analisi svolta dal proprio Ufficio studi, per i quali si tratta di “attività, nella stragrande maggioranza dei casi a conduzione familiare”.

Alcuni mestieri stanno scomparendo – Notizie.top –

Meno giovani scelgono lavori artigianali

La mancanza di ricambio generazionale è uno dei punti fondamentali della crisi dell’artigianato. Specie per alcune figure. Dall‘impagliatore al barbiere, dal sarto al corniciaio: non ci sono più eredi di queste antiche tradizioni. Che in parte sono assorbite da nuovi lavori, più semplici e redditizi che spaziano dalla solita ristorazione ai tatuaggi, dai centri benessere ai locali degli estetisti. Il problema è anche che i giovani non hanno più interesse a imparare i vecchi mestieri “da bottega”, probabilmente abituati a vivere in un mondo usa e getta non sanno neanche che alcune cose potrebbero essere riparate e usate ancora, ma è pure vero che in realtà è la stessa produzione che adesso funziona così: i prodotti nascono … per vivere poco, impossibili da riparare. Nel nostro paese infatti si fatica a trovare giovani disposti a fare gli autisti, gli autoriparatori, i sarti, i pasticceri, i fornai, i parrucchieri, le estetiste, gli idraulici, gli elettricisti, i manutentori delle caldaie, i tornitori, i fresatori, i verniciatori e i batti-lamiera. E nel mondo dell’edilizia è sempre più difficile reperire carpentieri, posatori e lattonieri.

Arrivano i lavori del futuro – Notizie.top –

Nascono i mestieri del futuro

Però anche nuovi mestieri “nascono” e, un po’ per consolazione un po’ perché davvero è così, ci sono alcuni lavori che potremo definire l’artigianato del futuro, che in realtà è già qui. Parliamo dei sistemisti, degli addetti al web marketing, dei web designer, dei graphic designer, dell’ editore digitale, dei video maker e degli esperti in social media, ma anche dello stampatore 3D, del sarto digitale e del restauratore 3D. Perché non si parla tanto di IA, ma di veri e propri processi “artigianali” ossia attività che abbinano un lavoro ad alto tasso di specializzazione all’utilizzo di strumentazioni informatiche e tecnologiche. Ecco colui che potremmo definire “l’artigiano digitale”. Il futuro è quindi nelle mani di chi saprà rilanciare i vecchi mestieri vincendo la sfida con la tecnologia, puntando su quelle attività che è impossibile sostituire con la digitalizzazione, ma anche di chi saprà sfruttare positivamente la tecnologia per rilanciare una nuova versione di “un vecchio sapere”.