Sanatoria, arriva la scadenza: quando si dovrà pagare?

E’ davvero imminente la scadenza della sanatoria a cui nessuno può fare a meno di pensare: quando si dovrà pagare?

E’ il caso di prestare attenzione alla scadenza imminente della sanatoria fiscale per il ravvedimento speciale che ha come data finale quella del 2 Ottobre, data da segnare sul calendario.

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La cosa che bisogna fare è quella di prestare attenzione alla presentazione della dichiarazioni aggiuntive e correttiva per poi pagare la prima rata del piano per potere mettersi in regola con le eventuali irregolarità.

Ovviamente chi non rispetta questa scadenza, potrebbe perdere anche l’opportunità di beneficiare della sanatoria fiscale che permette di regolarizzare violazioni fiscali fino al 31 dicembre 2021 e periodi precedenti con sanzioni ridotte. Il pagamento può essere dilazionato in 8 rate, ma è fondamentale rispettare i tempi. Ma entriamo nel particolare.

Sanatoria, cosa succede se non si procede al pagamento?

Insomma, come detto prima, è davvero molto importante provvedere entro la scadenza al pagamento della sanatoria fiscale: “l’articolo 1, comma 175, della legge di bilancio 2023 stabilisce che il mancato pagamento completo o parziale di una rata successiva alla prima entro la sua scadenza comporta la decadenza dalla rateazione e l’iscrizione a ruolo degli importi ancora dovuti, inclusi sanzioni e interessi sull’imposta residua”.

Detto questo, ci sono dei particolare a cui è il caso di prestare attenzione e che sono stati resi noti dall’Agenzia delle Entrate, particolari a cui tutti i contribuenti devono attenersi per non andare incontro a delle sanzioni.

Limitazioni alla sanatoria fiscale

Attraverso la circolare 2/E del 27 gennaio, l’Agenzia delle Entrate ha posto limiti all’applicazione del ravvedimento operoso speciale, escludendo la possibilità di utilizzarlo per violazioni rilevate tramite controlli automatizzati delle dichiarazioni fiscali.

Regolarizzazione dei redditi esteri

Il ravvedimento speciale consente anche di regolarizzare redditi esteri precedentemente non dichiarati. La legge 197/2022, in base all’articolo 21, comma 2, del decreto legge 34/2023, include violazioni relative ai redditi da fonti estere, all’imposta sul valore delle attività finanziarie estere e all’imposta sul valore degli immobili esteri. Queste violazioni, nonostante omissioni di adempimenti di controllo, possono essere regolarizzate mediante il ravvedimento speciale.

Esclusioni dal ravvedimento agevolato

E’ possibile sanare le violazioni mediante il ravvedimento ordinario, con l’applicazione delle sanzioni minime. È importante prestare attenzione ai requisiti specifici per evitare conseguenze fiscali indesiderate.