Il nuovo sponsor della Roma diventa un caso politico e diplomatico. Il redditizio accordo firmato con l’Arabia Saudita rischia d’incrinare i rapporti con il Campidoglio. Ecco perché…
L’AS Roma ha firmato un importante accordo di sponsorizzazione con “Riyadh Season” il festival d’intrattenimento che inizierà nella capitale saudita il 28 ottobre e che porterà nelle casse del club giallorosso un complessivo di 25 milioni per i prossimi due anni.
Grande soddisfazione ovviamente a Viale Tolstoj per un’intesa che prevede anche due amichevoli che la Roma dovrà giocare in Arabia entro questa stagione sportiva. Il festival è organizzato da diverse autorità saudite tra le quali ci sono il Ministero della Cultura, l’Autorità Generale per lo Sport, l’Autorità Generale per l’Intrattenimento, e il Saudi Exhibition and Convention Bureau. Il comitato organizzatore è presieduto dal principe ereditario Mohammed bin Salman. Sport, musica, arte, enogastronomia, s’intrecciano nel “Riyadh Season” e si punta a superare i cinque milioni di visitatori dell’anno scorso. Il festival è però slegato, almeno ufficialmente, dalla candidatura di Riyadh all’Expo 2030. La capitale dell’Arabia Saudita è la grande concorrente di Roma nella votazione che si terrà il prossimo 28 novembre a Parigi e alla quale prenderanno parte 179 Paesi.
La scelta della Roma di porre sulla propria maglia il nome di Riyadh ha spiazzato il Campidoglio e Palazzo Chigi che da mesi stanno lavorando per far sì che la Capitale possa vedersi assegnata una manifestazione che porterebbe nelle casse della città e dello Stato un indotto da oltre 10 miliardi di euro.Ovvio che la mossa dei Friedkin abbia irritato il sindaco Gualtieri e anche la Presidente Meloni (entrambi tifosi romanisti, tra l’altro). Il primo cittadino di Roma ha espresso un pensiero laconico: “Ho da poco saputo dell’accordo del club giallorosso con il nuovo sponsor di Riyadh. Devo capire bene di cosa si tratta prima di commentare”. Ma fonti interne al Campidoglio parlano di sorpresa e delusione, nonostante la Roma avesse comunicato poco prima la firma dell’intesa con i sauditi. La preoccupazione nei palazzi romani è riferita all’immensa potenza economica che i sauditi stanno riversando sul settore dell’intrattenimento.
Soldi destinati all’organizzazione dell’Expo 2030 e quella dei Mondiali del 2034: “Noi siamo Davide, loro Golia. come dimostra l’immensa capacità di spesa compresa la scelta di venire a sponsorizzare la Roma. Ma a volte le cose non vanno secondo i pronostici e su Expo noi ci batteremo fino alla fine”, ha ribadito Gualtieri.
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