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Pensione anticipata: in che cosa consiste?

Avete mai sentito parlare di pensione anticipata? In che cosa consiste e quali sono i particolari che servono per ottenerla?

Per il 2024 sta arrivando l’Ape donna, ovvero la pensione anticipata per le donne lavoratrici: si tratta di una nuova misura che il Governo ha deciso di inserire e che potrebbe in qualche modo dire addio a Opzione donna.

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Per chi non lo sapesse si tratta di una nuova versione dell’anticipo della pensione studiata apposta per le donne lavoratrici, al momento per andare in pensione con Opzione donna chi ha 60 anni di età, oppure 59 se ha un figlio o 58 anni con due o più figli, e ha almeno 35 anni di contributi e rientra in una delle categorie previste, ovvero persone con disabilità superiore al 74%, caregiver, dipendenti di un’azienda in crisi o licenziate. Le persone che possono usufruire di Opzione donna, quindi, sono davvero poche. La nuova Ape donna 2024 è diversa da Opzione donna e prevede che le donne riescano ad andare in pensione a 61 o 62 anni, con 28 o 30 anni di contributi.

Ma entriamo nel dettaglio della questione e cerchiamo di capire quali sono i presupposti che con l’introduzione di Ape donna si dovranno tenere da conto per il 2024.

Pensione APE donna 2024: quali sono i dettagli di cui tenere conto?

Come detto prima, il Governo sta studiando i dettagli per potere inserire al posto di Opzione donna, Ape Donna nel corso del 2024 e quindi cambiare le regole che hanno a che fare con le donne lavoratrici e la loro pensione.

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Nel caso in cui la cosa dovesse andare in porto, la misura permetterebbe alle lavoratrici di ricevere un’indennità di accompagnamento alla pensione a partire dai 61 o 62 anni di età, invece dei 63 previsti attualmente, con 28 o 30 anni di contributi.

Ma la domanda che sorge spontanea è la seguente: quale sarebbe la differenza con l’attuale Ape sociale, il primo punto ha a che fare con l’età anagrafica e contributiva e infatti l’importo è pari alla pensione calcolata nel momento in cui si ottiene la misura, con un massimo di 1.500 euro lordi al mese, per dodici mensilità invece che tredici.

Al momento i tecnici del Governo sono a lavoro e nel caso in cui venisse approvata sarebbe inserita nella nuova Legge di Bilancio.

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