Pensione 11 anni prima, ma come si può fare?

Si può davvero andare in pensione undici anni prima del previsto? Pare che la cosa sia valida per uomini e donne, ma in che modo?

Parliamoci chiaro, la pensione è il traguardo che prima o poi tutti dovremmo raggiungere o per lo meno è quello che si spera, eppure esistono degli strumenti che consentono di potere andare anche prima del previsto, in modo anticipato.

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Sono delle misure che probabilmente non tutti conoscono anche perchè sono in linea di massima poco utilizzate.

Esiste infatti un modo che permette di potere andare in pensiono undici anni prima del previsto e questo principio pare essere valido per i lavoratori uomini e per le lavoratrici donne: ovviamente non tutti ne hanno diritto. Ma entriamo nel merito della questione e cerchiamo di capire qualche cosa in più.

Pensione, come fare per poterci andare in modo anticipato?

Se l’uscita dal lavoro è ammessa a 56 anni di età il primo rateo di pensione teoricamente spettante si prende a 57 anni. Fatta questa debita premessa, naturalmente si parla di una misura pensionistica molto particolare e non certo semplice da centrare. Infatti non tutte le lavoratrici ne hanno diritto. La misura si chiama pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile e come dicevamo è una misura che consente alle donne un anticipo di ben 11 anni rispetto all’età pensionabile canonica. Per gli uomini la misura è un pochino meno appetibile dal momento che è a partire dai 61 anni di età e cioè con un anticipo di 6 anni rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia”.

Questo riporta l’istituto previdenziale in merito alla questione, ma esiste anche un altro modo per potere andare in pensione prima e il tutto è strettamente legato all’invalidità all’80%.

In questo caso infatti basta avere solo vent’anni di contributi versati che poi è la stessa età contributiva che serve per le pensioni di vecchiaia ordinarie, ovviamente il requisito fondamentale è che l’invalidità sia pari alla meno 80% e non deve essere invalidità civile e basta.

Per poterla ottenere si dovrà passare anche dai medici accertatori dell’Inps che avranno appunto il compito di stabilire se il diretto interessato può ancora continuare a svolgere le attività lavorative relative, per poi inseguito anche capire se nel settore lavorativo di competenza, il lavoratore, alla luce della sua nuova e sopraggiunta invalidità, possa essere collocato in un’altra posizione lavorativa utile a consentirgli la prosecuzione dell’attività stessa.