Patenti A, B, C, D, ecco tutte le differenze e l’età minima per guidare

Arrivano degli aggiornamenti normativi riguardo la licenza di guida, proviamo a fare chiarezza sull’autorizzazione a guidare i diversi veicoli

Le norme relative al Codice della Strada sono spesso soggette a mutazione, ed è un dovere dell’automobilista rimanere informato sugli ultimi aggiornamenti. Scadenze aggiornate, limiti di velocità, revisione dell’auto, tutto va tenuto sotto controllo, come anche le nuove tipologie di patenti di guida a disposizione che permettono di mettersi alla guida dei vari veicoli.

Novità nelle patenti di guida – Notizie.top –

Da quando l’Italia si è adeguata alle direttive europee 2006/126 e 2003/133, si è passati da 9 a 15 categorie di patenti, riconducibili a quattro gruppi principali, contrassegnati dalle lettere A, B, C, e D e dalle loro sottocategorie.

Novità importanti per le patenti di guida

Anche se siamo oramai dei veterani al volante e pensiamo di conoscere tutto sulle automobili e sul Codice della Strada, bisogna sempre prestare la massima attenzione agli aggiornamenti che possono entrare in vigore, novità che se non assorbite subito possono farci incorrere anche in più di una sanzione. Le patenti di guida, ad esempio, negli ultimi anni sono state più volte modificate nei limiti di età o nell’abilitazione ai vari mezzi di locomozione e, oltre alle classiche A, B, C, ora è arrivata la D per il trasporto delle persone e tante sottocategorie con specifiche ancora più precise. Forse in pochi sapranno che più precisamente esistono anche le patenti AM, A1, A2, A, B, B1, B, BE, C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D, DE! Le patenti di categoria AM si possono conseguire a partire dai 14 anni e consentono di guidare i ciclomotori a due ruote, i veicoli a tre ruote e i quadricicli leggeri (ovvero pesanti non oltre i 425 kg), con velocità massima non superiore a 45 km/h, cilindrata non superiore a 50 cm cubici e potenza non superiore a 4 kW. La patente A1, invece, sale di un gradino: può essere ottenuta dopo il compimento dei 16 anni e dà accesso a veicoli più potenti, più precisamente moto che non superino i 125 cc di cilindrata e gli 11 kW. Tuttavia, a questo punto subentra un dato in più da tenere presente nel determinare cosa possiamo guidare: il rapporto potenza/tara.

Vari tipologie di patenti di guida – Notizie.top

Tante altre sottocategorie

Le patenti di categoria A1, A2 e A quindi abilitano a guidare le moto. Le patenti di categoria A2 vengono rilasciate a chi è divenuto maggiorenne e permettono di condurre i motocicli di potenza non superiore a 35 kW, mentre le patenti di categoria A possono essere conseguite a 20 anni, se si è già titolari della patente A2 da 2 anni, a 21 anni per la guida dei tricicli oppure a 24 anni. Abilitano alla guida dei tricicli di potenza superiore a 15 kW e dei motocicli, muniti di un motore con cilindrata superiore a 50 cm³, e con una velocità massima superiore a 45 km/h. Per quanto riguarda la patente B la prima in ordine di conseguimento a partire dai 16 anni è la B1, adatta per i quad più potenti e per determinati tipi di quadricicli adibiti al trasporto di persone. Il requisito ai quali questi devono rispondere consiste in un limite di potenza collocato a 15 kW, mentre la massa in marcia supera i 450 kg.

La patente D permette di trasportare delle persone – Notizie.top –

Patenti C e D

Dalla maggiore età possiamo inoltre ottenere, come sappiamo, la patente B, che autorizza alla guida di automobili. Occorre quindi delineare in modo preciso quali veicoli possono essere definiti tali. Per definizione, un’automobile non supera le 3,5 tonnellate di massa, ed è destinata al trasposto di persone, con un limite di 8 passeggeri oltre al conducente all’interno dell’abitacolo. La patente C è destinata a chi ha necessità di guidare veicoli di dimensioni e massa superiori, che quindi non rientrano nella categoria automobile. Come per le due classi precedenti, anche in questo caso parliamo di diversi sottogruppi che si possono distinguere all’interno di questa autorizzazione alla guida. Le patenti di categoria D, permettono di guidare autobus limitati di dimensione, i cosiddetti “minibus”, che hanno un numero di posti passeggeri fino a 16, oltre il conducente, e aventi una lunghezza massima di 8 metri. Ma oltre a essere in possesso di tale patente bisogna essere abilitati anche al CQC (Carta di Qualificazione del Conducente), una certificazione obbligatoria che chi trasporta merci o persone su strada deve obbligatoriamente possedere.