Occupazione spazi condominiali: come fare la diffida?

Che cosa si deve fare nel caso in cui si dovesse trovare occupato uno spazio condominiale? In che modo si prepara la diffida.

Non è poi cosi raro che possa accedere che venga occupato uno spazio che in genere è condominiale e che quindi dovrebbe restare libero: partiamo dal presupposto che il condominio è composto da singole parti comuni alle quali, i singoli condomini, hanno diritto di accesso per beneficiare e godere, ex equo, degli stessi al fine di beneficiare ed ottimizzare il diritto reale di proprietà sul singolo immobile ubicato nell’edificio.

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Nel caso in cui una cosa del genere possa avvenire, la prima cosa a cui bisogna pensare è quella della diffida, che ha come scopo la voglia di obbligare il condomino a liberare lo spazio comune da tutti quegli oggi di proprietà apposti illegittimamente in uno spazio comune

E’ un vero e proprio strumento giuridico, ma entriamo nel particolare e cerchiamo di capire come funziona e quali sono i particolari a cui è il caso di prestare sempre attenzione con questo metodo.

Condominio, come preparare una diffida?

Come detto prima, può capitare delle volte di avere dei problemi per quello che concerne il condominio e quindi di trovarsi nella condizione di vedere occupati degli spazi che sono di tutti. Il problema si affronta con una diffida.

La prima cosa da fare è quella di elencare quei comportamenti illegittimi di occupazione abusiva di uno spazi condominiali, che si identificano in una tipologia specifica di condotte quali:

  • occupazione di tutto il cortile condominiale da parte di un condomino mediante apposizione incontrollata di sacchi ed attrezzatura
  • parcheggio selvaggio nel cortile
  • apposizione di bici sul pianerottolo o nelle vicinanze di ascensore
  • installazione di telecamere indirizzate verso l’abitazione del vicino

Una volta chiarito questo, nel caso in cui uno dei condomini dovesse occupare gli spazi in modo abusivo si può trovare una diffida che si può fare proprio rivolgendosi direttamente all’amministratore che poi dovrà convocare il colpevole.

Si parte dall’invio della lettera da parte dell’amministratore, poi il condomino richiamato all’ordine dovrà procedere allo sgombro immediato degli oggetti propri dalle parti comuni. Nel caso in cui questa cosa non dovesse succedere, si può procedere con le vie legali e quindi ottenere lo sgombro forzato della parte comune che è stata occupata.

La diffida ad adempiere dovrà essere inoltrata a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento.