Si sono lasciati male. Una storia nata sotto una cattiva stella quella tra Messi e il PSG che s’è conclusa senza amore, senza che tra le parti scattasse mai la scintilla. Come ha confermato lo stesso argentino…
Messi a Parigi, una storia nata quasi per forza, dalle difficoltà economiche del Barcellona, club che altrimenti la Pulce non avrebbe mai lasciato.
Con il PSG, però, non è mai stato lo stesso. La famiglia Messi non s’è mai ambientata a Parigi, i rumors insistenti sono stati confermati dallo stesso Leo. La moglie Antonela e i figli non hanno trovato la loro dimensione nella capitale francese, speravano in un ritorno a Barcellona, comunque spingevano per andare via da Parigi. Lo stesso Messi, però, non è riuscito a sfondare, a far breccia nel cuore dei tifosi del PSG e lui stesso non ha mai sentito sua quella realtà, quella maglia. Per questo l’addio è sembrata una conseguenza logica e naturale. L’ha spiegato proprio l’argentino nelle scorse ore: “Quelli a Parigi sono stati due anni in cui non ero felice, non mi sono divertito e questo ha condizionato anche la mia vita di famiglia. Ho mancato troppe cose della vita dei miei figli”, ha spiegato a Sport e Mundo Deportivo. Miami, insomma, è stata una scelta dettata dall’esigenza di vivere di più i figli, di essere maggiormente presente in famiglia, conducendo una vita meno invasa dalle luci dei riflettori.
Ma se Messi ha fatto valere le sue ragioni, anche a Parigi recriminano diverse cose alla Pulce. Scarso attaccamento a compagni e maglia, capricci, voglia di imporre i propri metodi. Da Rmc Sport, una delle testate più dure con l’argentino, nei due anni a Parigi, arrivano dettagli su quello che sarebbe successo e a spiegarli è l’ex Jerome Rothen: “A marzo, Leo aveva saltato un allenamento e non per un problema al polpaccio come ha blandamente giustificato il club. La verità è che Messi non era soddisfatto del contenuto della seduta tecnica, forse perché quel giorno i suoi bambini non stavano bene a scuola. Quindi è tornato in spogliatoio, ha fatto la doccia e se n’è andato. Tutto ciò dimostra quanto rispettasse allenatori e compagni di squadra”.
E ancora: “Messi ha insistito molto per cambiare il ritmo degli allenamenti. Non voleva allenarsi al mattino. Secondo lui non andava bene, pretendeva invece che la squadra si allenasse di pomeriggio, ma per fortuna lo staff tecnico non ha ceduto alle sue richieste”.
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