Il gonfiore addominale può avere diverse origini, un’alimentazione poco bilanciata è una delle cause principali
Quella sensazione di pesantezza, di disagio: le disfunzioni intestinali che causano questi fastidi sono prodotte da molteplici fattori e non è facile tentare di correggere la situazione.
I chili in eccesso sono un problema per un numero discreto di persone, ma anche il problema dell’addome preminente, anche in presenza di un normopeso, non è affatto da trascurare in termini numerici. Infatti molte persone hanno questo problema, a volte non semplice da risolvere e sono costrette a vivere con una costante sensazione di malessere e pesantezza.
E’ vero che la pancia “grossa” è spesso legata al sovrappeso, ma se scendiamo nel dettaglio i motivi da valutare per arrivare a una soluzione sono diversi. Il gonfiore addominale può dipendere da svariati fattori: a causarlo è infatti un vero e proprio accumulo di gas all’interno dello stomaco e dell’intestino da attribuire di norma a un’alimentazione poco corretta o sbilanciata, peggiorata da stress, ansia o irritabilità intestinale, ma anche da eventuali intolleranze alimentari. Spesso il problema è da ricercare nei cibi che consumiamo. Alcuni alimenti, i cosiddetti FODMAP, contengono oligosaccaridi fermentabili e polioli, per esempio legumi, soprattutto i fagioli, la frutta, alcuni vegetali come broccoli, cavoli, cipolle e comunque i cibi ricchi di zuccheri o grassi, come i cibi fritti, tutti dotati di un elevato potenziale flatulogenico. Questi cibi fermentano e creano gas, i quali richiamano acqua, provocando il classico addome “a palloncino” e a volte crampi anche piuttosto forti. Quasi tutto il gas presente nell’intestino viene prodotto per effetto della fermentazione delle sostanze ingerite (carboidrati, aminoacidi, farmaci).
Un classico esempio è il caso in cui il nostro apparato digerente non riesca a digerire gli alimenti contenenti il lattosio oppure il glutine. L’intestino si infiamma con conseguenti disturbi digestivi, pancia gonfia, dolore addominale, diarrea o stipsi. Un altro passo determinante è evitare gli zuccheri nella dieta, intendendo per zuccheri anche quelli contenuti nella frutta, quindi limitarla e scegliere di mangiarla lontano dai pasti principali, ad esempio durante lo spuntino mattutino o pomeridiano in modo da non sovraccaricare il pasto di carboidrati. Oltre a evitare alcuni alimenti, la cosa importante da fare è associarli correttamente. Infatti spesso sono proprio gli abbinamenti tra determinate sostanze a renderne difficile la digestione e a provocare una maggiore fermentazione nell’addome. Il classico abbinamento latte e caffè è da evitare, perchè il potere acidificante del caffè causa coagulazione delle proteine del latte rendendone difficoltosa la digestione. Stesso discorso vale per la frutta a fine pasto, per l’insalata dopo il primo piatto o quando mangiamo carboidrati e proteine insieme. Inoltre attenzione a non mescolare alimenti della stessa famiglia. Per esempio, pane con la pasta, legumi con il pesce. Infine è bene masticare lentamente e con calma. Per sgonfiare la pancia dopo i pasti può essere utile bere tisane sgonfianti, ad esempio a base di semi di finocchio, liquirizia e spezie come zenzero o cumino.
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