Il calcio d’Arabia droga il mercato: 2 miliardi di euro tra cartelli e stipendi

Alla chiusura del mercato estivo della neonata Saudi Pro League i numeri sono pazzeschi, soltanto la Premier League oggi rende il confronto

I 18 club che prendono parte alla Saudi Pro League hanno speso quasi 939 milioni di euro in cartellini, di cui oltre 800 milioni solo per i quattro principali club sauditi, e circa 1,2 miliardi in ingaggi stagionali. Tanti i calciatori che hanno deciso di seguire le sirene arabe nonostante il campionato sia tutt’altro che di qualità eccelsa.

Il pericolo del calcio arabo – Notizie.top –

Nel frattempo aumenta la pressione sull’Ue per impedire che i soldi provenienti dai Paesi arabi creino uno squilibrio nei confronti di quei club di calcio europei esclusi dalla ricchezza dei petrodollari. Sembrebbe avviata un’inchiesta da parte degli organi competenti dopo che sono state presentate denunce separate dalla lega di calcio spagnola e da un piccolo club di calcio belga.

Una pioggia di denaro sul calcio europeo e mondiale

Il primo è stato Cristiano Ronaldo, preso come un visionario due anni fa, quando mollò il calcio europeo per accettare il faraonico ingaggio dell’Al Nassr, poi sono arrivati tutti gli altri. Benzema, Pallone d’Oro in carica, Kantà, Mahrez, reduce dal Treble con il Manchester City, Firmino e Mendy dalla Premier League, gli “ex italiani” Koulibaly, Milinkovic-Savic, Brozovic e Kessie, i portoghesi Ruben Neves e Jota, o il francese Saint-Maximin, fino all’ex portiere di riserva del Milan Tatarusanu. Tutti, chi più chi meno, ricoperti di euro grazie a stipendi assolutamente fuori da ogni logica. I 18 club che prendono parte alla Saudi Pro League hanno speso un miliardo di euro in cartellini (di cui oltre 800 milioni solo per i quattro principali club sauditi), e circa 1,2 miliardi in ingaggi stagionali. Una cifra folle per un torneo non europeo, secondo solo alla Premier League inglese, che ha toccato quota 2,8 miliardi di euro (incassando però 1,5 miliardi allo stesso tempo, contro i 50 milioni sauditi). Nel calcolo non va dimenticato l’ingaggio di Roberto Mancini, che ha firmato un triennale da 18 milioni l’anno (più 6 di eventuali bonus) con la Federazione Saudita, per diventare il Ct della Nazionale.

Nasser Al-Khelaifi presidente del PSG – Notizie.top –

Ma si alzano i primi segnali di allarme

Le squadre arabe hanno fatto davvero la spesa nei campionati europei, la Saudi Pro League ha attinto infatti in primis alla Premier, 13 giocatori e 313 milioni di euro scuciti, poi alla Serie A e alla Liga, appaiate con 8 trasferimenti, sui 120 milioni di cartellini per entrambi i tornei, ma con gli spagnoli dal salario più alto (180 circa, contro i 100 degli “italiani”), infine nella Ligue 1 con 7 elementi, per circa 150 milioni spesi di cartellini, ma ben 250 di stipendi. Nonostante la pioggia di euro nelle casse delle società europee, qualcuno comincia a chiedersi se questo avvento del calcio arabo faccia davvero così bene alle società europee e al calcio in generale, soprattutto per quanto riguarda anche le numerose società di calcio, in prevalenza in Premier League, riconducibili di fatto a governi arabi o a fondi riconducibili a essi. Gli spagnoli e i belgi stanno cercando di utilizzare una nuova legge dell’Ue, il regolamento sugli aiuti esteri, per mettere sotto pressione le cosiddette monarchie del petrolio, sostenendo che stanno distorcendo il mercato unico fornendo sovvenzioni statali alle società europee di proprietà del Golfo. Ma c’è anche chi ovviamente fa i propri interessi e pensa che i problemi siano altrove, come il presidente del PSG Il presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi, che recentemente ha dichiarato: “Non penso ci siano pericoli. Concentriamoci sull’Europa e sui nostri club. Abbiamo noi le competizioni maggiori e più importanti, inoltre abbiamo i migliori giocatori. Non devo giudicare quello che succede fuori dall’Europa. Concentriamoci solo su noi stessi”.