De Laurentiis si scaglia contro il cinema italiano: “I film sono brutti”

Nel corso dell’evento di presentazione di Vita da Carlo 2, Aurelio De Laurentiis ha criticato il cinema italiano

Secondo alcuni, il cinema italiano sta vivendo da qualche anno un parziale rinnovamento, in grado di restituire parte di quella dignità che, inevitabilmente, è venuta a mancare nei primi anni del terzo millennio. Uno dei più famosi produttori dell’industria nostrana, tuttavia, ha affermato che il panorama cinematografico del bel paese è ancora scarno e, recentemente, ne ha aspramente criticato gli esiti.

Aurelio De Laurentiis – Notizie.top

Il signore che ha messo sul tavolo tale polemica è Aurelio De Laurentiis, storico produttore, che in occasione della presentazione della seconda stagione di Vita da Carlo, con protagonista Carlo Verdone, ha avanzato un confronto tra il nostro cinema e quello statunitense.

Vergogna per il cinema commerciale?

Reduce dall’illuminante visione di Oppenheimer, il presidente del Napoli ha parlato della sua esperienza in sala di fronte allo spettacolo visivo messo in piedi da Christopher Nolan e dell’impietoso paragone rispetto alle pellicole uscite in Italia negli ultimi tempi: “I film italiani sono molto brutti, e sono molto mal scritti. L’altra sera ho visto Oppenheimer con degli amici, tu dici ‘Chapeau’. Vabbè che Nolan è un grande regista, ma affrontare quel tema in quel modo lì. E tu per tre ore rimani incantato. Questo lo rivediamo tre volte, perché vederlo una volta sola non basta. […] Ditemi quale film italiano degli ultimi due o tre anni andate a vedere tre volte. Il problema è che c’è troppa poca umiltà. Durante la premiazione dei David ho sentito affermazioni così vecchie, così stantie come ‘il cinema non deve tener conto delle esigenze del pubblico’”. Parole forti, che, tuttavia, sembrerebbero non lasciare scampo neanche ai lungometraggi prodotti dallo stesso De Laurentiis che, nella gran parte dei casi, non sono propriamente ascrivibili alla categoria di “capolavoro”.

Oppenheimer, Notizie.com

Il carismatico imprenditore si è poi soffermato sull’importanza di intercettare i gusti e le esigenze del pubblico, ai quali, nella sua proficua carriera, non è mai rimasto indifferente: “Nella mia vita di produttore mi sono occupato di 400 film, ma ho sempre avuto un grande rispetto per il pubblico, che mi ha guidato. Quante volte ho rinunciato a fare un film che mi piaceva perché dalle mie verifiche di marketing non avrebbe funzionato. Non si fanno film per piacere personale, il cinema è un ponte che devi creare verso il pubblico perché ha anche una funzione sociale, educativa e di formazione del gusto che è fondamentale. Poi abbiamo avuto la distorsione dei critici che bacchettavano ogni successo commerciale”. Insomma, sembrerebbe che il caro vecchio Aurelio sogni un’Italia capace di fornire al pubblico uno spettacolo vero, senza vergognarsi di rientrare nel denigrato terreno del commerciale.