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Curiosità

Dai denti di 2 milioni di anni fa scoperti dati genetici di uomini preistorici

Da una grotta sudafricana si sono potute scoprire delle antiche sequenze proteiche direttamente dai fossili

Una scoperta che potrebbe spostare e rivelare cose interessanti sui nostri antenati. In Sudafrica sono stati rivenuti fossili di denti risalenti a 2 milioni di anni fa che hanno rivelato dati genetici umani più antichi mai trovati. La scoperta in questione è dell’Università di Copenhagen  e rielabora delle antiche sequenze proteiche che derivano da diversi fossili di denti di Paranthropus robustus.

I denti ritrovati in una grotta in Sudafrica (Ansa Notizie.top)

Ora c’è da stabilire alcune cose relative alle persone che abitavano lì in quella zona milioni di anni fa. Gli ominini sono emersi in Africa circa sette milioni di anni fa, ma adesso gli studiosi, dopo questa scoperta, hanno raccolto ulteriori informazioni genetiche da un esemplare africano vissuto due milioni di anni fa, i dati più antichi ancora recuperati.

“A quell’età, i resti si sono quasi trasformati in pietra”

I denti ritrovati all’interno do un fossile (Ansa Notizie.top)

Secondo gli studiosi queste scoperte sono state sensazionali. “È un risultato sorprendente”, ha affermato Katerina Douka, archeologa dell’Università di Vienna. “A quell’età, i resti si sono quasi trasformati in pietra”, ha ribadito e sottolineato sempre l’archeologa Douka. L’unica cosa sulla quale i ricercatori stanno dibattendo è se da questi resti ritrovati si può risalire alle relazioni evolutive dell’epoca. Un argomento su cui gli scienziati dibattono da anni.

Nessuno sa ancora quanto sarà utile”, ha invece affermato Beatrice Demarchi, archeologa biomolecolare dell’Università di Torino. L’anno scorso, i ricercatori hanno ottenuto sequenze genetiche da campioni di permafrost della Groenlandia di due milioni di anni fa, stabilendo anche un record della più antica scoperta di DNA antico conservato. Ma il DNA si degrada più rapidamente nei climi più caldi. I ricercatori sono riusciti, con enormi sforzi, a sequenziare un frammento del più antico DNA di ominide di cui si abbia notizia: un genoma di Neanderthal di 400.000 anni fa, rinvenuto in una fossa sotterranea in Spagna. Insomma, c’è ancora molto da scoprire e da capire ma la strada tracciata sembra essere quella giusta. Gli studiosi sono ancora lì in Sudafrica perché convinti di trovare altro materiale da cui poter verificare meglio le loro scoperte.

Daniele Magliocchetti

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